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Studio: tra 2010 e 2015 cambiamenti oceanici mai visti

Nell’ultimo decennio il riscaldamento terrestre ha portato a mutamenti biologici su scala oceanica senza precedenti. Un nuovo studio internazionale, guidato dal Cnrs (Francia) e al quale partecipa il Cnr-Ismar, suggerisce che le future variazioni di temperatura avranno effetti ancor più importanti sulla vita marina. Pubblicato su Nature Climate Change, lo studio, utilizzando un nuovo modello numerico globale, prevede che l’aumento del calore oceanico porterà a sostanziali cambiamenti biologici nel mare. Read the rest of this entry »

 
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Pubblicato da su 5 Maggio 2019 in Ambiente

 

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Mare sotto attacco, più di 46 reati al giorno

Crescono, nel 2017, i reati ai danni del mare contestati dalle forze dell’ordine: 7mila le infrazioni, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%. Le minacce sono sempre le stesse, a partire dalla ‘mala depurazione’ che in Italia continua a essere un’emergenza irrisolta. E se gli scarichi illegali riguardano un abitante su quattro del nostro Paese, non va meglio sugli altri fronti: tonnellate di rifiuti, soprattutto plastiche, continuano a finire in mare e sulle spiagge; il cemento abusivo invade anche i tratti costieri di maggior pregio e le trivellazioni petrolifere mettono a rischio il Mediterraneo. Read the rest of this entry »

 
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Pubblicato da su 22 giugno 2018 in Ambiente

 

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Una ‘ola’ di buio per salvare il pianeta, torna l’Ora della Terra

earthhourDal Pacifico alle coste atlantiche, luci spente (simbolicamente) per un’ora, l’Ora della Terra, quella che va dalle ore 20.30 alle 21.30 del 19 marzo. Torna anche quest’anno il più grande appuntamento mondiale del Wwf contro il cambiamento climatico che invita cittadini, aziende, istituzioni, ad agire concretamente e insieme. Quest’anno Earth Hour compie 10 anni: dopo la prima edizione 2007 che coinvolse la sola città di Sidney, l’effetto domino dell’Ora della Terra nel 2015 ha spento la luce in 7mila città e oltre 170 Paesi e regioni del mondo, coinvolgendo oltre 2 miliardi di persone e centinaia di imprese. Read the rest of this entry »

 
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Pubblicato da su 13 marzo 2016 in Ambiente

 

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Il volontariato allunga la vita

fare volontAdnkronos Salute  —  Aiutare il prossimo con il volontariato può allungare la vita. Arrivando a ridurre il rischio di mortalità del 20% in chi fa della solidarietà una regola di vita rispetto a chi è meno sensibile verso questo tipo di attività. A stabilirlo è una revisione sistematica e una meta-analisi condotta dall’University of Exeter (Gb) pubblicata su Bmc Public Health. I volontari – riporta la ricerca – hanno livelli più bassi di depressione, una maggiore soddisfazione personale e quindi un benessere psico-fisico più alto, rispetto a chi non si prodiga per il prossimo. Recentemente anche uno studio della Carnegie Mellon University di Pittsburgh (Usa), pubblicato sulla rivista Psychology and Aging, ha evidenziato come fare volontariato può ridurre il rischio di ipertensione del 40%, ma solo se si è ‘over 50’.

A livello mondiale, la prevalenza di adulti che danno una mano nel sociale varia con stime del 22,5% in Europa, al 36% in Australia e al 27% negli Stati Uniti. “Molti studi – riporta il lavoro – hanno messo in evidenza i benefici, presunti, per la salute dal fare volontariato. Tra cui una maggiore longevità, una migliore qualità di vita, la riduzione dello stress e dell’ospedalizzazione, ma queste prove spesso non sono basate su prove comparative. La nostra revisione invece – precisano i ricercatori – ha raccolto 40 articoli che riportato i dati di 9 prove sperimentali e 16 studi di coorte che confermano le qualità salutari del volontariato”. Secondo Suzanne Richards, autrice della ricerca, “i risultati indicano che il volontariato è associato a miglioramenti della salute mentale, ma è necessario un ulteriore lavoro per stabilire se il volontariato è in realtà l’unica variante o se sono associate a questa anche i fattori biologici e culturali. La sfida – conclude – è quella di continuare ad incoraggiare le persone, che vengono da estrazioni sociali diversi, ad esplorare questo tipo di attività”

>  www.panorama.it

 
 

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Esodo: no a fretta, abbuffate e litri di caffè. Decalogo per partenze intelligenti

caffe_tazzinaRoma, 2 ago. (Adnkronos Salute) – Pause regolari durante il viaggio, senza abbuffarsi di cibo o bere ettolitri di caffè. E scegliere con cura l’ora per mettersi in auto. Sono i suggerimenti agli italiani per partenze davvero intelligenti, che arrivano dagli esperti intervistati da In a Bottle, (www.inabottle.it), che ha condotto un’indagine suo connazionali alle prese con l’esodo. Ecco il decalogo per viaggiare in sicurezza:

1) Partire sempre riposati: 45 minuti di relax prima del viaggio di certo non tolgono tempo alla vacanza. In compenso garantiscono di partire con riflessi più pronti e la mente più lucida.

2) Alternare la guida a momenti di pausa e relax. L’esodo non è una corsa contro il tempo. Soprattutto nei tragitti lunghi è fondamentale fare delle soste per riattivare la circolazione e rilassarsi dalla tensione causata dalla guida.

3) No a follie alimentari. Partire a stomaco vuoto può causare ipoglicemia e ipotensione. Di contro, evitare le grandi abbuffate. Meglio alternare pasti leggeri ma frequenti, ricchi di frutta e verdura.

4) Integrare la perdita di sali minerali dovuti alla sudorazione Un crampo al polpaccio dovuto ad una carenza di potassio durante un sorpasso in autostrada non e’ certo indicato per un viaggio in completa sicurezza.

5) Non abusare con stimolanti, come la caffeina. Non serve bere litri di caffè prima di mettersi in auto: potrebbero avere l’effetto opposto a quello sperato.

6) Scegliere con cura l’abbigliamento adatto per il viaggio. No ai tessuti sintetici e antitraspiranti, prediligere tessuti naturali e confortevoli, come capi di lino e cotone.

7) Fare attenzione agli sbalzi di temperatura. Mai esagerare con l’aria condizionata, la differenza tra la temperatura interna ed esterna non dovrebbe mai essere superiore ai 10 gradi. L’aria secca, inoltre, aumenta il processo di disidratazione.

8) Bere spesso durante tutto il viaggio. Anche quando non si sente lo stimolo della sete, come accade soprattutto alle persone anziane, per evitare il rischio disidratazione.

9) Attenzione all’alcool. E non solo perchè si rischia di sottrarre punti alla patente. Soprattutto d’estate, con il caldo, anche un bicchiere di troppo, al momento di prendere una decisione immediata può far sentire i suoi effetti.

10) Scegliere con cura l’orario della partenza. Se in macchina ci sono bambini e anziani è sempre meglio spostare di 2 o 3 ore il viaggio, quando caldo e sole si attenuano. Attenzione anche agli orari che sconvolgono i normali ritmi del riposo: partire alle 4 di notte forse può far trovare meno traffico, ma aumenta le probabilità di un colpo di sonno.

>  www.yahoo.com

 
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Pubblicato da su 4 agosto 2013 in Estate

 

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Italiani prede di maghi e superstizioni

Gatti neri, cornetti portafortuna, coincidenze, vissute come un accanimento della malasorte e file speranzose al gratta e vinci. Complice la crisi, sono in aumento gli italiani preda di superstizioni e pensiero magico. “Se qualche anno fa erano una minoranza, oggi almeno tre italiani su dieci sono possibili prede di occultisti, maghi e giochi d’azzardo”. La stima, nel giorno caratteristico dell’anno bisestile, funesto per la tradizione popolare, arriva da Stefano Pallanti, direttore dell’Istituto di neuroscienze di Firenze. “Tutta colpa della mentalità magica – dice Pallanti all’Adnkronos Salute -, una visione della realtà che accomuna persone diverse, dal manager alla casalinga, e che dilaga in tempo di crisi. La stessa mentalità – spiega – che ci fa credere ai portafortuna, ai sogni e che, talvolta, ci fa vincere al Lotto”. Chi cade nelle trappole dei falsi maghi e delle superstizioni non è “stupido o necessariamente affetto da disturbi psicologici. Piuttosto ha una visione magica della realtà. Una caratteristica che rende facilmente succubi di altri, depositari del potere. Anche di una forma di potere misteriosa e pericolosa”.

Una trappola particolarmente potente nelle fasi di crisi economica, “come hanno evidenziato gli studi di Daniel Kahneman, lo psicologo vincitore del Premio Nobel per l’economia nel 2002. Kahneman ha dimostrato che più la crisi peggiora, più c’è la tendenza al ragionamento irrazionale e ad assumere le credenze come vere. Questo spiega il successo di fenomeni come il gioco d’azzardo e le slot machine. Inoltre sono proprio le stesse persone che, in una fase economica di serenità, tendono ad acquistare polizze assicurative, a giocarsi lo stipendio in tempo di crisi”. Chi “è aggrappato alla visione magica del mondo rischia, infatti, più degli altri di affidarsi a presunti esperti per risolvere i suoi problemi”. Secondo alcuni studi, ricorda comunque Pallanti, la presenza di disturbi psicologici rende piu’ suscettibili a questa mentalità. “E in particolare vedo una situazione allarmante per quanto riguarda i giovanissimi. Se per i bambini magie, favole e credenze, sono diffuse e naturali, normalmente con l’adolescenza si sviluppa la fase della razionalità, della revisione critica. Ebbene, oggi gli aspetti logico-matematici che sono l’antidoto a forme di irrazionalità sono più deboli. Non a caso, i bambini e gli adolescenti hanno meno competenze matematiche”.

Lo testimonia il dato della discalculia: “Per gli esperti questo problema dovrebbe coinvolgere 4 teenagers su mille, mentre i dati recenti dei media parlano di un 20% di ragazzini. Insomma, stiamo allevando una generazione di soggetti che più facilmente cadranno nelle spire dell’irrazionale, complice la comunicazione oggi tutta visiva, e forse il metodo con cui si insegna la logica e la matematica, che evidentemente non funziona. Ebbene, sono convinto che questa sia una delle priorità del Paese”. Ma il pensiero magico non è solo un problema dei più piccoli. “Tutti noi – precisa il medico – entriamo e usciamo da questa dimensione: lo facciamo, ad esempio, quando ci sentiamo perseguitati dal brutto tempo o ci sembra di scegliere sempre la fila piu’ lenta. Ma poi torniamo alla ragione. Mentre ci sono persone piu’ vulnerabili, che andrebbero difese”. Il guaio, inoltre, è che il nostro cervello, la parte razionale, non è tarato per tenerci lontani da simili problemi: “Come esistono le illusioni ottiche, esistono le illusioni del cervello. Ma in questo caso le vittime sono meno inclini a rendersene conto. Di fronte a una realta’ difficile ma concreta – conclude l’esperto – il nostro cervello ci predispone a una realta’ alternativa, illusoria ma migliore per noi. In cui, almeno all’inizio, sembra esistere una via d’uscita ai problemi”.

> Adnkronos – 29/02/2012 – www.tiscali.it

 
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Pubblicato da su 8 marzo 2012 in La grande Crisi

 

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