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Nuove imprese a tasso zero

imprtaszeroIncentivi di Invitalia rivolti ai giovani e alle donne che vogliono avviare micro e piccole imprese. Dal 13 gennaio 2016 è partita infatti la misura “Nuove imprese a tasso zero”, che mette a disposizione 50 milioni di euro. Le nuove agevolazioni rappresentano un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità (decreto legislativo 185/2000, Titolo I), sono valide in tutta Italia e finanziano progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro. Read the rest of this entry »

 
 

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Convegno su Finanziamenti ed Agevolazioni

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Tutto pronto per il nuovo redditometro. Ecco dove colpirà

redditometroTutto pronto per il nuovo redditometro. E’ finito il conto alla rovescia per l’avvio dello strumento che dovrebbe controllare la congruenza tra tenore di vita e reddito degli italiani. L’Agenzia delle Entrate ha ribadito che i controlli del redditometro 2014 non interverranno su un numero spropositato di casi, ma solo su quelli più eclatanti, dove gli scostamenti saranno più rilevanti, da rendere obbligatoria una verifica. Tra le spese considerate dall’agenzia per scegliere i 35mila contribuenti da controllare ci saranno anche quelle per uso e manutenzione di casa e auto che potranno ricorrere – in assenza di alternative – alle medie Istat, già bocciate dal Garante della privacy per quanto concerne tutti gli altri ambiti. Vediamo nel dettaglio dove il redditometro può basarsi sulle medesime medie Istat.

1 – ACQUA E CONDOMINIO  >  Acqua e condominio rientrano tra quelle che in gergo tecnico l’Agenzia delle Entrate ha definito ‘spese per elementi certi’, ossia gli esborsi classici relativi all’abitare una casa. Si tratta di spese per cui l’Agenzia delle Entrate ha confermato che potrà tenere conto anche delle spese medie Istat nel calcolo, qualora non esistano già dati precisi in Anagrafe tributaria. In questo caso la spesa media calcolata dall’Istat viene parametrata ai metri quadri effettivi dell’abitazione. La circolare 24/E/2013 aveva calcolato un esempio per una coppia con un figlio residente nel Nord Ovest e in possesso al 50% di due immobili rispettivamente di 70 e 100 metri quadrati. Il meccanismo di attribuzione delle spese considera il valore medio Istat mensile di partenza (52,27 euro per l’anno 2009): si arriva così, in questo caso, a una spesa annua di 710,82 euro per acqua e condominio.

2 – LA MANUTENZIONE DELLA CASA  >  Anche la ricostruzione delle spese per la manutenzione ordinaria della casa potrebbe attingere ai valori medi Istat, qualora non esistano già dati precisi in Anagrafe tributaria.

3 – BENZINA E RICAMBI  >  Il possesso di auto, moto, caravan, camper si porta dietro una serie di spese per utilizzo e manutenzione. L’uscita relativa a ‘pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione’ potrebbe attingere ai valori Istat in assenza di informazioni presenti in Anagrafe tributaria. In questo caso il valore Istat di riferimento per il contribuente (a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza) verrebbe diviso per un coefficiente individuato dal provvedimento attuativo del redditometro e sarebbe moltiplicato per i chilowatt effettivi del o dei mezzi di trasporto posseduti.

4 – MOBILI ED ELETTRODOMESTICI  >  Tra le spese per elementi certi dovrebbero rientrare anche quelle relative al mobili o agli elettrodomestici connessi alla disponibilità di una casa. Qualora ciò non fosse espressamente escluso dalle Entrate, il Fisco potrebbe avvalersi, in assenza di informazioni già acquisite nei database, dei valori Istat.

5 – BENI E SERVIZI CASA  >  Biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni. Sono le voci che il nuovo redditometro chiama ‘altri beni e servizi per la casa’ e che dovrebbero rientrare tra quelle per elementi certi. Qualora ciò non fosse espressamente escluso dalle Entrate, varrebbe lo stesso meccanismo delle altre spese per elementi certi: senza informazioni già presenti in Anagrafe tributaria, il Fisco potrebbe attingere ai valori medi Istat (sempre a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza) “personalizzati” in base al numero di case di proprietà o in affitto.

>  QuiFinanza – http://www.virgilio.it

 
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Pubblicato da su 3 febbraio 2014 in Politica e Istituzioni

 

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